Pagare con i dati personali. Ma come la mettiamo con il GDPR?

Pagare con i dati personali. Ma come la mettiamo con il GDPR?

Su StartupBusiness – Network Digital 360, l’articolo di Marco Sebastiano Accorrà e Carlotta Boffa in tema di valore economico dei dati personali ***

Riconoscere un valore economico alle informazioni personali potrebbe essere la terapia “d’urto” per dedicargli la dovuta attenzione. Proteggere i dati come i nostri soldi. Un passo comunque necessario ed in linea coi tempi. Ma come la mettiamo con il GDPR?

Il “nuovo petrolio”. Sempre più spesso ci si sente riferire così in merito ai dati personali.
E’ innegabile infatti che questi ultimi hanno assunto un rilevante “valore” per gli operatori economici.
In effetti, i dati personali sono innegabilmente oggetto di scambi economici.
Quante volte vi sarà capitato di ricevere messaggi come “Iscriviti alla newsletter e riceverai sconti dedicati a te” oppure “Iscriviti al concorso e prova a vincere…”,non è forse questo uno scambio economico?
Dati personali come “moneta” insomma.

Già nella Direttiva 46/95/CEE sussiste una duplice visione dei dati personali: diritti soggettivi assoluti e diritti relativi, legati, dunque, all’ambito contrattuale e obbligazionario. Secondo quest’ultima visione, i dati personali diventano parte attiva di una certa operazione. È chiaro che la base di tale operazione non può non essere che il consenso prestato dal soggetto interessato: è possibile, perciò, parlare di “patrimonialità del consenso”.

L’articolo completo è disponibile qui.

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